Massa e Dintorni

Storia di Massa

La storia di Massa, capoluogo di provincia della Toscana settentrionale a breve distanza dai confini con la Liguria, risale al paleolitico e al neolitico, come attestato dai ritrovamenti archeologici, comprendenti i resti di alcune tombe con armi e arredi, che testimoniano con certezza la presenza umana in quel territorio appartenente all’antica Lunigiana. Un primo insediamento abitativo sorse però solo in età romana (le tabernas Frigidas della Tavola Peutingeriana, probabilmente una statio per i viaggiatori) finché, nell’882, non compare l’attestazione scritta di un borgo chiamato Massa prope Frigidum. Feudo degli Obertenghi in età medievale, passò quindi nelle mani del vescovo di Luni (Massa Lunense), per poi sottostare alternativamente al predominio di Pisa (Uguccione della Faggiola), Firenze e Lucca (Castruccio Castracani). Nel 1441 Massa si sottomise al marchese di Fosdinovo Antonio Alberico Malaspina per poi passare in mano ad uno dei figli di questi, Giacomo (Jacopo) Malaspina. Fu dunque appannaggio dei Malaspina (Massa del Marchese) e, per via matrimoniale, prima dei Cybo (Massa Cybea), poi degli Este e infine degli Asburgo-Este. Spazzati via gli antichi signori con l’avvento di Napoleone, Massa fece parte della Repubblica Cisalpina, del Regno Italico e poi del Principato di Lucca e Piombino, creato per la sorella di Napoleone Elisa Bonaparte Baciocchi. Dopo il Congresso di Vienna (1815) ritornò alla legittima sovrana Maria Beatrice d’Este, ultima esponente della casata, ed alla sua morte nel 1829 sotto gli Asburgo-Este entrando a far parte del Ducato di Modena (Massa Ducale). Il 1859 vide il plebiscito di adesione al Regno di Sardegna e quindi al nascente Regno d’Italia, di cui poi la città seguì le successive vicende storiche.

Arte

Rocca Malaspina o Castello Malaspina, nato da una precedente fortificazione obertenga composta da una torre ed un recinto, costruita nel 1000. Fu ampliato con una cortina muraria da Castruccio Castracani, inglobando anche delle abitazioni; quando il borgo di Bagnara si sottomise ai Malaspina di Fosdinovo, Giacomo Malaspina costruì la residenza rinascimentale, composta da due torri ed un edificio ad “L” che comprendeva numerose sale affrescate. Con Alberico Cybo-Malaspina il castello otterrà un nuovo bastione sorto nella parte sud-est, ponendosi alla base di una torre, del bastione del cavaliere, posto a sud-ovest, e di una cortina che ospiterà anche delle cannoniere nel lato occidentale.

Duomo di Massa: se ne hanno notizie certe a partire dal 1477 quando, per volere di Taddea Pico Malaspina, moglie del Marchese Giacomo I Malaspina, vi furono trasferiti i titoli e i beni della chiesa extra-urbana di S. Remigio e S. Pancrazio, del soppresso convento di Turano. S. Francesco all’occorrenza faceva le veci della vicina pieve di S. Pietro, una tra le chiese più antiche di Massa, soggetta spesso a crolli e restauri: a questa chiesa furono trasferiti la titolatura, parte degli arredi e le officiature quando S. Pietro fu fatta demolire da Elisa Baciocchi tra il 1807-1815.

Oratorio di San Sebastiano, Dell’antico Oratorio di S. Sebastiano si ha notizia fin dal sec. XIII quando era luogo di preghiera della Compagnia dei Disciplinati. Un disegno di inizio sec. XVII, ci regala l’immagine di come poteva essere l’edificio medievale: con una facciata molto semplice, ad una unica navata coperta da un tetto a capanna. Con le successive ristrutturazioni settecentesche l’interno si arricchì di importanti altari decorati da pregiati marmi policromi, mentre l’esterno fu modificato con l’aggiunta di paraste e di stucchi in facciata. La chiesta fu distrutta durante il bombardamento aereo dell’8 febbraio 1945. Rimpiazzata dalla Chiesa di San Sebastiano.

L’Oratorio dei Servi è un edificio religioso cristiano sito in via Palestro, nel centro storico di Massa, adiacente alla scuola media statale Morello Malaspina, che anticamente ne costituiva il monastero annesso.
La chiesa fu fatta erigere nel XVII secolo dai duchi Malaspina, signori di Massa, che la utilizzarono come luogo dove appartarsi per meditare. La chiesa, di modeste dimensioni, è costituita da un’unica navata, è inoltre adornata con un prezioso altare di marmo e piccole finestre circolari. La chiesa è stata recentemente restaurata per riportarla all’antico splendore sottraendola all’incuria.

Palazzo Ducale, voluto da Alberico I Cybo-Malaspina, occupa il lato meridionale di Piazza Aranci. Grandioso e solenne, in stile chiaramente rinascimentale e barocco, oggi ospita la prefettura.